Sinodo_2025 Catechesi
StoriaParrocchie
… le
hai rivelate ai piccoli…
Marco Amato Bettiol è un ragazzo di Dueville, nato al cielo il 15 ottobre 2010
all’età di 18 anni.
È il figlio primogenito di Patrizia e Francesco e tutta la sua
vita è stata segnata da una grave disabilità che gli ha impedito qualsiasi
autonomia. Da solo non è stato in grado di camminare, di mangiare e non ha mai
potuto parlare, ma all’età di 8 anni, grazie a una tecnica di comunicazione che
si avvale del computer, Marco è riuscito a esprimersi ed è così che tutte le
parole di un’esistenza sono rimaste custodite per arrivare fino a noi.
Chiamato a confrontarsi quotidianamente con il dolore, Marco
Amato ha sviluppato una straordinaria sensibilità, un’intelligenza viva e
brillante, che lo porterà a frequentare con successo il liceo classico, ma
soprattutto un cuore grande, dal quale si intravede uno specialissimo rapporto
con Dio Padre, con il figlio Gesù e con lo Spirito Santo.
Un dialogo ininterrotto con la Santissima Trinità che lo ha reso
una miniera spirituale, uno scrigno prezioso, luce da cui tutti possono
attingere per rischiarare il proprio cammino, perché è questo il suo grande
desiderio: “dar luce ai cuori in ombra perché non conoscono il meraviglioso
segreto di Dio Amore”.
Compagni
di viaggio
Carissima
mamma, raffinato fiore del mio giardino,
luce e
gioia del mio sguardo.
È il
primo anno che posso parlarti dopo otto di silenzio
e ti
dico che il mio cuore è gonfio d'amore per te.
Coglieremo
insieme i frutti che la vita ci darà, dolci o amari.
Con
tanto amore.
Marco Poesia scritta in occasione della Festa della
mamma 2001 |
Ottobre 2024 Sinodo
Prende il via l’iter attuativo delle proposte del Sinodo diocesano.
Le parrocchie, si organizzeranno per compiere ciascuna due passi:
conoscere le proposte del Sinodo diocesano e comprendere la
loro importanza per l’azione pastorale in ottobre (1) e sulle collaborazioni
pastorali in novembre (2); il passo numero 3, con
le parrocchie coinvolte nella collaborazione pastorale, si terrà
tra dicembre 2024 e febbraio 2025.
Da marzo 2025 prenderà avvio la riflessione sui ministeri battesimali.
L’Ufficio per le Comunicazioni sociali ha preparato le grafiche che scandiscono
le tappe di questo anno.
Giubileo 2025 «la speranza non delude»
Di segni di speranza hanno bisogno anche coloro che in sé
stessi la rappresentano: i giovani. Essi, purtroppo, vedono spesso
crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda
l’avvenire. È bello vederli sprigionare energie, ad esempio quando si
rimboccano le maniche e si impegnano volontariamente nelle situazioni di calamità
e di disagio sociale. Ma è triste vedere giovani privi di speranza; d’altronde,
quando il futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre
sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile
rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto
nella malinconia e nella noia. Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della
Chiesa e del mondo! Giubileo Indetto dal Papa Francesco SPES NON CONFUNDIT Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'Anno 2025 di Papa FRANCESCO «Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo Segni di Speranza Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra. Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza. Guardare al futuro con speranza equivale anche ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere. Purtroppo, dobbiamo constatare con tristezza che in tante situazioni tale prospettiva viene a mancare. La prima conseguenza è la perdita del desiderio di trasmettere la vita. Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto. Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono Di segni di speranza hanno bisogno anche coloro che in sé stessi la rappresentano: i giovani. Essi, purtroppo, vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire. Non potranno mancare segni di speranza nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie. Segni di speranza meritano gli anziani, che spesso sperimentano solitudine e senso di abbandono. Valorizzare il tesoro che sono, la loro esperienza di vita, la sapienza di cui sono portatori e il contributo che sono in grado di offrire, è un impegno per la comunità cristiana e per la società civile, chiamate a lavorare insieme per l’alleanza tra le generazioni. Speranza invoco in modo accorato per i miliardi di poveri, che spesso mancano del necessario per vivere. Di fronte al susseguirsi di sempre nuove ondate di impoverimento, c’è il rischio di abituarsi e rassegnarsi. Lettera Postsinodale del Vescovo Claudio Lo scorso mercoledì 13 Marzo il Vescovo Claudio ha incontrato nel Duomo di Thiene gli organismi di comunione (Consigli Pastorali Parrocchiali e Consigli per la gestione Economica), per presentare la Lettera Postsinodale. Una lettera che ha raccolto e rispettato tutte le indicazioni che in questi anni sono giunte al Sinodo da migliaia di persone del territorio. L’azione dello Spirito che ha guidato il Sinodo ha aperto orizzonti nuovi verso i quali inizia un nuovo cammino per le nostre Comunità. L’orizzonte tocca aspetti in cui saremo coinvolti nei prossimi anni. Il primo è dedicato ai ministeri Battesimali ed è il più importante. La chiesa cerca il futuro nelle sue origini, in cui la comunità era al centro di tutto. Pertanto -dice il vescovo Claudio- è proprio la comunità che deve essere rivitalizzata con l’istituzione di ministeri adatti. La seconda proposta votata dal Sinodo è stata quella che prevede la nascita di piccoli gruppi che si riuniscono attorno alla Parola di Dio. Pensiamo a famiglie vicine, piccoli gruppi di conoscenti, di colleghi. La terza proposta votata è quella che comporta la riorganizzazione della chiesa sul territorio. Un certo numero di parrocchie vicine sono invitate a collaborare per una pastorale comune. Saranno 54 gruppi di parrocchie suddivisi in 14 Vicariati. Per iniziare questo cammino il primo passo da compiere è il rinnovamento degli organismi di Comunione, cioè il Rinnovo dei Consigli Pastorali parrocchiali e i Consigli parrocchiali per la gestione economica , che saranno chiamati nei cinque anni dei loro mandati, ad attivare e rendere operanti le scelte del Sinodo Diocesano. Procedura rinnovo CPP e CPGE per il mandato quinquennale 2024-2029 LA PRIMA CONSULTAZIONE: domenica 7 aprile, dopo le messe La cassetta per raccogliere i nominativi sulle apposite schede rimarrà in chiesa fino al 14 aprile. La prima consultazione comporta la raccolta di più nominativi da parte dei parrocchiani: vengono indicate le persone ritenute capaci di assumere il ruolo di membro del CPP. VOTAZIONE: domenica 5 maggio dopo le messe LA PRIMA CONVOCAZIONE (data da definire) in cui si farà la scelta della Presidenza del CPP e dei consiglieri del CPGE PRESENTAZIONE IN PARROCCHIA DEI NUOVI ORGANISMI in una domenica di giugno Nel CPP vi sono 3 tipologie di membri: 1) MEMBRI Di DIRITTO (Parroco e viceparroco, Presidente dell’AC, diaconi,…). 2) MEMBRI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI (Catechesi, Liturgia, Carità, NOI) 3) MEMBRI ELETTI: per Rozzampia 8, per il Santo 10/12 NELLA ELEZIONE DEL NUOVO CPP SARANNO COINVOLTI ANCHE GLI AMMALATI DELLA COMUNITÀ. |
Invito tutta la comunità a vivere l’adorazione eucaristica silenziosa dell’ULTIMA domenica del mese (al Santo dalle 16.30 alle 18.00) |